Libro

La guerra di Joseph

Una cosa buona la Grande Guerra l’aveva fatta: aveva unito due uomini diversi. Senza la guerra il conte e il montanaro avrebbero attraversato il secolo per mari lontani.

Questo libro racconta la straordinaria amicizia tra un soldato e il suo ufficiale, un uomo di valle e un uomo di città , due destini affiancati soltanto da una grande passione: la montagna. Nella primavera del 1916 la guida del Cervino Joseph Gaspard e il conte fiorentino Ugo di Vallepiana si incontrano sulle Dolomiti di Cortina, dove vengono destinati a una missione impossibile: il camino sud ovest della Tofana di Rozes. Lo scalano in sedici giorni di sforzi funambolici, sotto il tiro incessante dell’artiglieria austriaca, poi partecipano all’inutile carneficina del Castelletto, sopravvivono alle imboscate notturne in Val Travenanzes, superano il terribile inverno del 1917. Finché un fulmine di maggio, sulla cima della Tofana…

La guerra di Joseph di Enrico Camanni è davvero un bel libro, appassionante, interessante, commovente. I miei più vivi rallegramenti all’autore che ha saputo raccontare la vicenda con una eccezionale conoscenza dei luoghi, e con la passione del partecipe alla tragica storia narrata. Ancora una volta gran parte di quelle pagine mi hanno ricondotto alle mie montagne, dove la guida Gaspard, oggi dimenticata, insieme con l’amico aristocratico fiorentino, è il vero protagonista della storia. Il libro narra una vicenda esemplare della tragicità, dell’efferatezza, dell’assurdità della prima guerra mondiale. Sono tanto vecchio come i nomi di quei luoghi, il Col di Lana, l’Adamello e soprattutto le Tofane, sono rimasti nella mia memoria come luoghi di orrore, di cui discorrevano i nostri genitori e i loro amici. Quanta insulsa retorica, allora e dopo di allora, su quella vicenda di inutili massacri, sopportati rassegnatamente dai nostri poveri soldati. Bisognerebbe, un libro come questo, farlo leggere nelle nostre scuole. Ma nonostante tutto le guerre e le inutili stragi continuano: ne abbiano notizia e visione spettacolare tutti i giorni. Purtroppo sono molto stanco e affaticato. Non scrivo più per mancanza di energia vitale. Ma le vicende di questa storia narrata realisticamente, senza orpelli retorici, mi ha così commosso che non ho potuto fare a meno di esprimere la mia ammirazione per il bravo autore.Norberto Bobbio, 28 ottobre 1998

Tra le tante pubblicazioni, anche belle e notevoli, che ci ricordano la Grande Guerra, questa di Camanni mi pare la più umana e più vicina al valore dell’uomo piuttosto che a quello del soldato.Mario Rigoni Stern, 10 dicembre 1998

Premio Via Po 1998

Premio ITAS del libro di montagna 1999 - Cardo d'oro